“SOFFERENZA = DOLORE X RESISTENZA”
(Shinzen Young)
Tanto più infatti resistiamo dolore, quanto più soffriamo, ovvero sopportiamo a lungo una cosa che non vogliamo, che non vorremmo ci fosse, ma c’è ed è una realtà inevitabile. Che si tratti di un dolore fisico o emotivo, esso è parte integrante delle nostre vite: non è una scelta, è una sensazione che proviamo e basta. Giudicarlo, rifiutarlo, tentare di sopprimerlo non porta ad altro che ad amplificarlo, peggiorando la qualità delle nostre vite, fino a farci addirittura domandare che senso abbiano.
La Compassion Focused Therapy (CFT) è un approccio psicoterapico focalizzato, come dice il nome stesso, sulla compassione, ovvero su quella capacità di immedesimarsi nella sofferenza (altrui e propria) e di impegnarsi profondamente per prevenirla e alleviarla. Sviluppata nel 2005 dallo psicologo britannico Paul Gilbert, la CFT è un approccio integrato e multimodale che affonda le sue radici nella psicologia evoluzionista, nella psicologia sociale e dello sviluppo, nella psicologia buddista e nelle neuroscienze, integrando i dati provenienti dalle ricerche sulle reti neurali sottostanti alle relazioni interpersonali con la teoria dell’attaccamento e con le tecniche della terapia cognitivo comportamentale. Gilbert ha identificato alcuni elementi centrali e comuni a molti disturbi psicologici, come il senso di colpa, la vergogna e l’autocritica.
La CFT nasce per aiutare persone che presentano elevati livelli di questi tre elementi e su cui le tecniche psicoterapeutiche tradizionali hanno uno scarso effetto; sebbene siano capaci di seguire e applicare gli esercizi cognitivi e comportamentali, infatti, queste persone non riescono a trarre beneficio della terapia nel suo complesso. In pratica “sanno” cosa cambiare per poter stare meglio, ma non “sentono” che questo cambiamento sia percorribile: in profondità lo respingono, non lo sperimentano come autentico, in automatico si ritrovano ad avere pensieri e condotte disfunzionali, rimanendo nella sofferenza.
Alla base della CFT c’è l’ipotesi evoluzionista che nel cervello umano esistano tre sistemi cerebrali sottesi alla regolazione delle emozioni:
- Il sistema di minaccia (associato alla produzione di adrenalina e cortisolo), che ha la funzione di individuare le minacce presenti nell’ambiente e di elicitare rapide emozioni di paura, rabbia o disgusto che ci motivano ad agire prontamente per proteggerci dalla minaccia individuata. L’esito di questo processo di regolazione emotiva può essere il fronteggiamento della minaccia, la fuga o la sottomissione.
- Il sistema di esplorazione e ricerca di risorse (associato alla produzione di dopamina), che ci motiva a cercare le risorse di cui necessitiamo (cibo, opportunità sessuali, nuovi territori, alleanze ecc…). Attiva emozioni energizzanti, ci fa desiderare di raggiungere nuovi obiettivi e ci consente di provare desiderio, eccitamento, di gioire dei successi e delle ricompense ottenute.
- Il sistema di sicurezza o calmante (associato alla produzione di endorfine e ossitocina), che promuove i comportamenti sociali affiliativi, il senso di appartenenza, la capacità di instaurare relazioni interpersonali intime. Questo sistema elicita senso di pace, di appagamento, di benessere e di tranquillità.
Ecco un video che illustra un esempio dei tre sistemi e del lavoro che si fa in CFT con le nostre “voci” interiori più disturbanti (es. critiche o minacciose).
Le tecniche e gli strumenti
Gli obiettivi della CFT vengono perseguiti attraverso strumenti quali:
- La psicoeducazione
- La relazione terapeutica
- Il processo di scoperta guidata
- Le pratiche esperienziali (tecniche immaginative, lavoro con le sedie)
- La mindfulness
- Gli esercizi specifici per coltivare la compassione ed il pensiero compassionevole
- Beaumont E, Irons C (2018). The Compassionate Mind Workbook: A step-by-step guide to developing your compassionate self. Little, Brown Book Group, Boston. Tr it: Il quaderno della compassione. Una guida passo dopo passo per sviluppare il sé compassionevole. Giovanni Fioriti, Roma, 2022.
- Kristin Neff (2019). LA SELF-COMPASSION. Il potere dell’essere gentili con se stessi. Franco Angeli Editore.
Riferimenti bibliografici
- Gilbert P. The origins and nature of compassion focused therapy. Br J Clin Psychol. 2014 Mar;53(1):6-41.
- Gilbert P. Compassion: From Its Evolution to a Psychotherapy. Front Psychol. 2020 Dec 9;11:586161.
- Farhadi M, Rahimi H, Zoghi Paydar MR, Yarmohamadi Vasel M. The Effectiveness of Self-Compassion-Focused Therapy on Cognitive Vulnerability to Depression. Iran J Psychiatry. 2023 Apr;18(2):134-144.
- Millard LA, Wan MW, Smith DM, Wittkowski A. The effectiveness of compassion focused therapy with clinical populations: A systematic review and meta-analysis. J Affect Disord. 2023 Apr 1:326:168-192
- Leaviss J, Uttley L. Psychotherapeutic benefits of compassion-focused therapy: an early systematic review. Psychol Med. 2015 Apr;45(5):927-45.
- Longe O, Maratos FA, Gilbert P, Evans G, Volker F, Rockliff H, Rippon G. Having a word with yourself: neural correlates of self-criticism and self-reassurance. Neuroimage, 2010 Jan 15;49(2):1849-56.